SECONDO NOI
L’intervento del tutor deve essere secondo noi “bambino-centrico” , nel senso che l’operatore lavorerà senz’altro per aumentare le competenze e le strategie del bambino ma nello stesso tempo la scuola e la famiglia dovrà seguire la crescita delle abilità del bambino in maniera graduale, regolando qualità e quantità delle richieste adattandole agli stati attentivi ed emotivi del bambino. Questo ultimo punto, per il nostro gruppo, è alla base del successo di questa figura che sempre più si sta delineando in termini di vera e propria “qualifica professionale”, poiché il ruolo di mediazione tra quello che il bambino ha dentro di sé e quello che la scuola e la famiglia chiede, sta diventando centrale per la crescita del bambino in un’epoca in cui sempre più vi è l’identificazione e addirittura la sovrapposizione tra quello che è il bambino nel suo insieme ed il cosiddetto “io-scolastico”.
Il doposcuola specialistico tiene conto della grande variabilità dei casi che il tutor può affrontare e sarà incentrato sul potenziamento delle funzioni esecutive e sulla memoria di lavoro che nel nostro gruppo è specificamente gestita da trainer formati (psicologi, logopedisti, pedagogisti). La condivisione di tali informazioni con chi gestisce i compiti pomeridiani è dettata dall’evidenza che spesso vi è necessità di un “care giver” che possa dare continuità al training delle funzioni esecutive eseguito dal tecnico.